sabato 7 giugno 2014

Esposti i resti mummificati di una creatura mitologica giapponese? Kappa, il demone acquatico

Il folklore giapponese tramanda di una creatura denominata Kappa, un demone acquatico dalla pelle verde e squamosa, i piedi palmati e dalle sembianze umane. Quelli che si credono essere i resti mummificati della creatura mitologica saranno esposti per la prima volta nel Miyakonojo Shimazu Residence, nella prefettura di Miyazaki, sull'isola di Kyuushuu.

Come dalle nostre parti le nonne spesso raccontano storie spaventose di mammoni e streghe ai loro nipotini, così le nonne nipponiche narrano di un demone acquatico dell’aspetto umanoide.
Il Kappa, chiamato anche Kawatarō , è una creatura leggendaria giapponese, uno yokai, uno spirito che abita in laghi, fiumi e stagni.
I kappa sono simili ai Nix o Nixie inglesi, ai Näkki della Scandinavia, ai Neck della Germania ed ai kelpie scozzesi, e sono stati usati in tutte queste culture per spaventare i bambini nei confronti del pericolo di ciò che si nasconde nelle acque.

La maggior parte delle descrizioni dipinge i kappa come umanoidi delle dimensioni di bambini, sebbene i loro corpi siano più simili a quelli delle scimmie o a quelli delle rane piuttosto che a quelli degli esseri umani.
Come altre creature leggendarie, ad esempio il Mostro di Loch Ness, i kappa abitano i laghi e i fiumi del Giappone e sono dotati di diverse caratteristiche che li aiutano in questo ambiente, come mani e piedi palmati. La pelle è descritta come squamosa e di colore verde.
La caratteristica principale del kappa è la depressione piena d’acqua in cima alla testa, spiega il Daily Mail. Questa cavità è circondata capelli ispidi e corti. Il kappa trae la sua forza incredibile da questo foro pieno d’acqua e chiunque ne affronti uno può sfruttare questa debolezza semplicemente facendo in modo che il kappa rovesci l’acqua dalla sua testa.
I kappa giocano scherzi agli esseri umani che vanno da relativamente innocenti e rumorose flatulenze o occhiate sotto al kimono delle donne, fino a atti più problematici, come rubare il raccolto, rapire bambini o stuprare donne. Infatti i piccoli bambini sono uno dei pasti preferiti dei kappa, sebbene siano anche disponibili a mangiare adulti. Si nutrono delle loro vittime inermi, succhiando fuori le interiora attraverso l’ano.
Spesso, nei pressi dei corsi d’acqua di alcune città compaiono avvisi che mettono in guardia dai kappa. Si dice che i kappa abbiano anche paura del fuoco e alcuni villaggi tengono festival di fuochi d’artificio ogni anno per spaventarli e tenerli lontani.

Ci sono diverse teorie sull’origine dei kappa nel mito giapponese. Una possibilità è che si siano sviluppati dall’antica pratica giapponese di far galleggiare i feti di bambini nati morti lungo i fiumi e torrenti. Altri pensano che la leggenda possa basarsi sull’esistenza della salamandra gigante giapponese (hanzaki), una lucertola aggressiva che afferra la preda con le sue potenti mascelle.
Ma come riporta un articolo comparso su RocketNews24, per molti altri, i kappa sono creature umanoidi realmente esistenti, o esistite. Infatti, a differenza del mostro di Loch Ness, i credenti affermano di aver trovato le prove della sua esistenza, esponendo per la prima volta i resti mummificati di un possibile kappa.
Come spiega Ancient Origins, i resti mummificati, che sembrano essere quelli di una mano e di un piede palmati, verranno mostrati presso il Miyakonojo Shimazu Residence nella prefettura di Miyazaki, sull’isola di Kyuushuu. I resti sono stati recuperati dalla famiglia Miyakonijo Shimazu nel 1818, dopo che un kappa fu visto aggirarsi nei pressi della loro casa vicino al fiume.
Il piede palmato misura circa 8 cm e il braccio 15 cm. Al momento, gli scienziati non hanno avuto modo di analizzare i resti, quindi non si ha la certezza che si tratti di resti reali di un qualche tipo di creature. Inoltre, al momento non ci sono piani per esaminarli.

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