6
giu. – Il gruppo britannico Vodafone, la seconda societa’ mondiale di
telefonia mobile, denuncia che le agenzie governative di alcuni paesi in
cui il gruppo opera hanno accesso diretto alla sua rete e possono
ascoltare le telefonate dei suoi utenti. “In un limitato numero di paesi
– si legge nel ‘disclosure report’ di Vodafone – le legge prevede che
alcune specifiche agenzie e autorita’ debbano avere accesso diretto alla
rete di un operatore, bypassando qualsiasi forma di controllo operativo
sulle intercettazioni legali da parte dell’operatore stesso”.
Nel rapporto, Vodafone precisa che in molti dei 29 paesi in cui opera le
agenzie governative hanno bisogno di un mandato legale per intercettare
le comunicazioni, ma in alcuni paesi la procedura e’ piu’ semplice e
diretta.
L’Italia e’ uno dei paesi piu’ spiati nel network di Vodafone.
Questo emerge dall’analisi delle tabelle pubblicate questa mattina dal
Guardian, che hanno come fonti l’azienda stessa e i report governativi.
Tuttavia, questa mattina, il gigante delle comunicazioni non ha rivelato
se anche in Italia siano in vigore le intercettazioni “ad accesso
diretto” di cui tanto si parla nelle ultime ore. Secondo la tabella
pubblicata dal giornale progressista, nel 2013 Vodafone ha ottenuto
606mila richieste di “metadata” (identita’, numero e indirizzo
dell’intercettato) da parte del nostro paese.
Vodafone non intende fornire le richieste che ha ricevuto, perche’
diffondere queste informazioni e’ illegale, e non ha neanche fornito la
lista dei Governi che hanno accesso diretto alla rete, ma ha chiesto che
dove cio’ avviene la legislazione venga modificata.
Dopo le rivelazioni di Edward Snowden sui controlli della Nsa, molti
Paesi hanno deciso una stretta sulla possibilita’ di acquisizione delle
informazioni e di intercettazione da parte di agenzie governative. I
programmi di sorveglianza statunitensi e britannici comprendevano
l’accesso da parte di agenzie governative a comunicazioni telefoniche ed
elettroniche.
fonte Agi
Nessun commento:
Posta un commento