Un pescatore russo, che non desiderava altro che
pescare qualche carpa, è finito per tirare su un'enigmatica statuina di
un dio pagano dal volto feroce antica di 4 mila anni. L'onesto pescatore
ha rinunciato alla ricompensa, benchè si tratti di un reperto dal
valore inestimabile.
Nikolay Tarasov, un pescatore siberiano di 53 anni, si è ritrovato
nelle reti quello che gli archeologi hanno definito “un reperto unico e
sorprendente”.
In una normale giornata di riposo, Nikolay stava pescando nel fiume vicino al suo villaggio, Tisul, nel sud della Russia.
“Stavo usando una rete a strascico, quando all’improvviso ho sentito la rete diventare pesante. Ho pensato che si era incagliata in una roccia”, spiega Nikolay. “Ho chiesto aiuto al mio amico per tirare su la rete. È venuta fuori una pietra. La stavo per buttare via, ma poi mi sono reso conto che aveva una faccia. L’ho lavata nel fiume e ho capito che era una statuina”.
La figurina ha gli occhi a mandorla, una grande bocca con labbra piene e una espressione del viso dall’aspetto feroce. Sul rovescio della testa della figurina, l’intagliatore ha inciso dei capelli intrecciati. Sotto la treccia vi sono delle linee simili a squame di pesce.
In una normale giornata di riposo, Nikolay stava pescando nel fiume vicino al suo villaggio, Tisul, nel sud della Russia.
“Stavo usando una rete a strascico, quando all’improvviso ho sentito la rete diventare pesante. Ho pensato che si era incagliata in una roccia”, spiega Nikolay. “Ho chiesto aiuto al mio amico per tirare su la rete. È venuta fuori una pietra. La stavo per buttare via, ma poi mi sono reso conto che aveva una faccia. L’ho lavata nel fiume e ho capito che era una statuina”.
La figurina ha gli occhi a mandorla, una grande bocca con labbra piene e una espressione del viso dall’aspetto feroce. Sul rovescio della testa della figurina, l’intagliatore ha inciso dei capelli intrecciati. Sotto la treccia vi sono delle linee simili a squame di pesce.
“L’ho portata al museo locale. Ho dovuto sedermi quando gli esperti
mi hanno detto che la statuina è stata scolpita all’inizio dell’Età del
Bronzo”, racconta Nikolay al Siberian Times.
“Quando l’hanno vista, gli esperti sono letteralmente saltati di gioia.
Ho sospettato che poteva essere antica, ma non così tanto!”.
I curatori del museo locale hanno inviato il reperto agli esperti
della città di Kemerovo, dove è stata confermata la datazione a più di 4
mila anni, spiegando che la figurina è stata realizzata in corno poi
fossilizzato. La statuina misura 30 cm di lunghezza e 5 cm di larghezza.
Secondo Marina Banschikova, direttrice del Museo di Storia di Tisul,
molto probabilmente la scultura rappresenta un dio pagano. “Oggetti di
questo periodo sono molto rari”, spiega la Banschikova. “Le uniche
reliquie dello stesso periodo in nostro possesso sono una collana di
pietra e due figurine, una a forma d’orso e l’altra di uccello”.
L’onesta del pescatore Nikolay è pari alla sua fortuna. “Nikolay ci
ha dato questo tesoro gratuitamente”, continua la direttrice. “Non ha
chiesto nessuna ricompensa, anche se probabilmente l’artefatto vale più
di una statua d’oro. Ora, dobbiamo dedicare più tempo a studiare la sua
scoperta che è unica e sorprendente”.
La zona circostante Tisul è nota per essere stata abitata in tempi
antichissimi. Attualmente, i ricercatori ipotizzano che la statuetta
possa essere stata prodotta dalla cultura Okunev, una società fiorita
nella prima metà del secondo millennio a.C. nella Siberia Meridionale,
oppure dalla cultura Samus. Entrambe le culture hanno lasciato dietro di
sé esempi canonici di arte rappresentativa, tra cui amuleti, steli di
pietra, petroglifi e figurine.
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