La Grande Macchia Rossa è una vasta tempesta posta
sotto l'equatore del pianeta Giove, che dura da almeno 300 anni. La
tempesta è abbastanza grande da essere visibile con telescopi dalla
Terra. È la più grande tempesta del sistema solare. Tuttavia, nuove
osservazioni rivelano che le dimensioni della grande tempesta stanno
gradualmente diminuendo.
La Grande Macchia Rossa è considerata un po’ il marchio di fabbrica di Giove.
Si tratta di una caratteristica tempesta anticiclonica posta a 22°
sotto l’equatore del pianeta, tanto grande da riuscire ad essere
osservabile agevolmente con telescopi posti sulla Terra.
Eppure, questa grande tempesta sta diminuendo in grandezza. Gli
astronomi hanno notato questo ridimensionamento fin dal 1930: una volta
era così grande da riuscire a contenere tre Terre al suo interno.
Nuove osservazioni eseguite con l’Hubble Space Telescope della NASA
rivelano che la più grande tempesta del Sistema Solare, nell’ultimo
periodo, si è notevolmente ridimensionata. Oggi, la macchia rossa, che
ha imperversato per almeno un centinaio di anni, è grande quanto una
sola Terra. Cosa sta succedendo?
Uno possibilità è che alcune attività sconosciute nell’atmosfera del
pianeta potrebbero aver drenato energia e indebolito la tempesta, con la
conseguente riduzione. Le immagini in sequenza sono state scattate nel
1995, 2009 e 2014.
La prima immagine mostra la macchia con un diametro di poco meno di
21 mila km; la seconda mostra il fenomeno con un’ampiezza di 18 mila km;
nell’ultima immagine le dimensioni del diametro della macchia sono
ridotte ad appena 16 mila km.
“Le recenti osservazioni del telescopio spaziale Hubble confermano
che la Grande Macchia Rossa è oggi di ampia appena 16 mila km, il
diametro più piccolo che abbiamo mai misurato”, ha detto Amy Simon del
NASA di Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland.
A partire dal 2012, le osservazioni amatoriali hanno confermato il
lento, graduale e inesorabile restringimento: i dati riportano un
ridimensionamento medio di 933 km all’anno.
Anche la forma della tempesta è mutata nel corse degli anni,
cambiando da ovale a circolare. Le cause dietro la contrazioni ancora
devono essere individuate. “Nelle nostre osservazioni è evidente che
molti piccoli vortici stanno alimentando la tempesta”, continua la
Simon. “Abbiamo ipotizzato che questi possano essere responsabili
dell’improvviso cambiamento,alterando le dinamiche interne e l’energia
della Grande Macchia Rossa”.
Il team di ricerca della Simon si è data come obiettivo di studio
quello di capire se i movimenti dei piccoli vortici, e le dinamiche
interne della Grande Macchia Rossa, possano determinare un ulteriore
ridimensionamento della tempesta o dare vita ad un nuovo accrescimento
del fenomeno atmosferico.
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