Circa 7 mila anni fa, i nostri antenati hanno cominciato ad erigere
maestosi monumenti megalitici denominati Menhir. Ampiamente distribuiti
in Europa, Africa ed Asia, queste opere sono più numerosi nell'Europa
Occidentale, in particolare in Bretagna e nelle isole britanniche. Sono
stati eretti in molti periodi differenti, nel corso della preistoria, ed
erano creati nel contesto della cosiddetta cultura megalitica che fiorì
in Europa e dintorni. Ma perché?
I ricercatori fanno coincidere il sorgere della Cultura Megalitica
europea con la comparsa delle prime comunità nate dalla fusione dei
gruppi europeo di cacciatori-raccoglitori con i primi agricoltori
provenienti dal Vicino Oriente.
La nuova energia garantita dalla moltiplicazione delle risorse
alimentari, i nostri antenati realizzarono qualcosa di veramente
straordinario: i primi grandi monumenti in pietra.
All’erezione di queste grandi opere megalitiche, i ricercatori
associano lo sviluppo delle prime riflessioni sul rapporto tra materia e
spirito e sul senso della vita e della morte.
La regione europea più ricca di strutture megalitiche è certamente il
golfo di Morbihan, nel sud della Bretagna. Questo luogo offre delle
testimonianze importantissime di quell’epoca: decine e decine di siti
con migliaia di megaliti, alcuni dei quali addirittura decorati.
I megaliti erano diffusi in molte altre parti d’Europa, ma quello che
colpisce è l’estensione dei siti. Si va dalla Svezia all’Irlanda, dal
Portogallo all’Italia, dalla Gran Bretagna alla Francia, e anche al Nord
Africa.
Alcuni ricercatori hanno suggerito che l’Europa venne unita per la
prima volta dalla tradizione dei megaliti, e in effetti potrebbe essere
considerata la prima grande religione diffusa su larga scala in tutto il
continente.
Ancora oggi, sorprende la capacità dei nostri antenati primitivi di
innalzare questi enormi complessi. Il più famoso è certamente il sito di
Stonehenge, risultato di secoli di aggiunte e rimaneggiamenti. Molto
diffusa è l’idea che questi complessi venissero utilizzati per la
precisa osservazione delle stelle e del movimento del sole.
Molti hanno proposto teorie alternative sull’origine dei monumenti,
invocando addirittura l’intervento degli extraterrestri. Gli scettici,
tuttavia, fanno notare che proporre un’ipotesi del genere equivarrebbe a
dire che questi uomini non fossero in grado di costruirli.
Eppure, si rimane sconcertati quando si pensa che delle società
analfabete, che non conoscevano la ruota, né i metalli, furono capaci di
innalzare capolavori che ancora oggi lasciano senza fiato. Quali
tecniche siano state utilizzate per innalzare tali monumenti megalitici è
ancora oggetto di speculazione.
I Menhir
I menhir (dal bretone men e hir “lunga pietra”)
sono dei megaliti monolitici eretti solitamente durante il Neolitico,
che potevano raggiungere anche più di venti metri di altezza . Essi sono
ampiamente distribuiti in Europa, Africa ed Asia, ma sono più numerosi
nell’Europa Occidentale, in particolare in Bretagna e nelle isole
britanniche.
Potevano essere eretti singolarmente o in gruppi, e con dimensioni
che possono considerevolmente variare, anche se la loro forma è
generalmente squadrata, alcune volte assottigliandosi verso la cima.
Nel famoso sito di Carnac,
situato nel dipartimento del Morbihan nella regione della Bretagna ,
sono stati contati 3 mila Menhir. Eretti circa 6 mila anni fa, i Menhir
di Carnac sembrano comporre un vero e proprio esercito in pietra, lungo
oltre un chilometro e disposto su più file.
Il materiale roccioso da cui vennero tirati fuori i menhir di Carnac è
granito chiaro, una pietra particolarmente dura da lavorare. Una volta
scelto il megalito, bisognava trasportarlo fino al sito prescelto ed
innalzato. Il problema è che molto spesso questo si trovava a molti
chilometri di distanza. Come ci riuscivano, se i nostri antenati non
conoscevano la ruota?
Alcuni hanno ipotizzato che i costruttori facessero scivolare le
enormi rocce su rulli di legno, spalmando un lubrificante naturale come
il grasso animale. Naturalmente, alla base di tutto c’era la forza
umana: ci volevano davvero tante persone.
Secondo i ricercatori, queste tecniche sono bastate anche per erigere uno dei Menhir più colossali che si conoscano: il Grande Menhir spezzato di Locmariaquer (Morbihan) . Oggi è a terra, spezzato in quattro enormi blocchi, ma a quell’epoca era lungo 21 metri.
Interrato per 3 metri, il Menhir si ergeva per 18 metri di altezza,
quanto un palazzo di sei piani, e pesava 280 tonnellate. E non era il
solo: ce n’erano altri 18 posizionati in fila, allineati in modo
decrescente. Il più grande rimase in piedi per secoli, per poi venire
abbattuto dagli stessi uomini neolitici. Il motivo della distruzione è
avvolto nel mistero.
Importanti siti con Menhir si trovano anche in Italia.
In Sardegna, ad esempio, dove i menhir prendono il nome di “perdas
fittas” o “pedras fittas” (pietre conficcate ), sono presenti a Laconi e
a Villa Sant’Antonio, in provincia di Oristano, ma anche a Goni e
Sant’Antioco, in provincia di Cagliari. Importanti siti si trovano anche
in Puglia, Liguria, Piemonte e Lombardia.
Perché?
Perché mettere in atto un tale sforzo fisico e intellettuale? Qual
era il significato di queste immense distese di massi? In realtà, non lo
sappiamo. Alcuni ipotizzano che ognuno dei massi potrebbe rappresentare
un antenato importante, un capo defunto, oppure un eroe del passato,
l’equivalente delle statue degli imperatori e dei santi.
Se fosse vero, i siti megalitici del neolitico rappresenterebbero la
storia dei nostri antenati, con tanto di dinastie, eroi e figure
leggendarie. Ma, purtroppo, di loro non sappiamo nulla. A quell’epoca,
infatti, la scrittura non era stata ancora inventata e quindi non
esistono documenti scritti e steli incise che raccontano cronache e
eventi: si tratta di capitoli di storia perduti nell’oblio.
Queste popolazioni megalitiche innalzarono megaliti per venti secoli
di fila. Poi, cominciarono ad abbandonarli e a non erigerne più. I
motivi non sono chiari. Qualunque sia il motivo, intorno a 5 mila anni
fa, la tradizione dei megaliti si spense in tutta Europa: l’era dei
giganti di pietra era finita per sempre.
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