martedì 27 maggio 2014

Ucraina. Kiev bombarda il Donbass nel silenzio dell’Europa

Dopo due giorni di intensi bombardamenti su Donetsk il bilancio parla di oltre cento morti e diversi edifici distrutti tra cui moltissimi civili. Un bagno di sangue vero e proprio che avviene nel silenzio rumoroso di tutta Europa, che invece ha preferito parlare dell’elezione di dubbia legittimità dell’oligarca filoeruopeo Poroschenko. Si chiamano “figli di un Dio minore”,
si tratta delle persone che hanno la colpa di nascere in paesi che per qualche motivo l’Occidente ritiene “cattivi”. In questo caso nessuno piangerà una lacrima che sia una per le sofferenze da loro patite, come se fossero appunto figli di un Dio minore o persone di serie B.
Così mentre in piazza Majdan ogni singolo caduto guadagnava le carte patinate delle prime pagine con titoli sdegnati dell’intellighenzia locale contro il “cattivo Putin”, oggi decine e decine di ucraini dell’Est vengono letteralmente massacrati dall’esercito e dalle bande neonaziste senza che questo interessi a nessuno. Anzi i quotidiani hanno preferito ancora una volta lanciarsi in bizzarri ed entusiastici apprezzamenti e analisi del voto in Ucraina di domenica, un voto largamente illegittimo dal momento che in tutto l’Est non si è votato e anche nell’Ovest diversi candidati presidenti hanno dovuto ritirare la candidatura a seguito di violenze e pressioni da parte dei neonazisti, vedi Simonenko il leader dei comunisti ucraini. Ieri, allo scadere dell’ennesimo ultimatum di Kiev al Donbass, l’esercito ucraino ha lanciato un attacco su larga scala contro l’aeroporto di Donetsk, un attacco nel quale sono morte almeno cento persone. L’esercito di Kiev infatti ha utilizzato caccia bombardieri, elicotteri, e anche artiglieria pesante e bande di neonazisti, con il risultato di un bilancio drammatico. Sembra inoltre che nei pressi dell’aeroporto almeno cinquanta filorussi feriti sarebbero stati brutalmente uccisi con le bombe dell’esercito di Kiev nonostante stessero viaggiando su camion contrassegnati con la croce rossa e le convenzioni internazionali vietino di sparare ai feriti. Sarebbero 50 i civili uccisi a Donetsk e i testimoni secondo Pandora Tv e Rt.com hanno parlato di decine di cadaveri presenti ovunque, nei campi, nei marciapiedi e anche lungo le strade. Secondo quanto riportato dai media russi l’esercito ucraino avrebbe sparato contro cittadini inermi, come confermato anche dai medici degli ospedali. I bombardamenti hanno colpito deliberatamente aree abitate, ma nessuno in Europa sembra trovare la voglia o anche solo il coraggio di denunciare questo massacro. Anche a Slavyansk, il luogo dove è morto il fotografo italiano Rocchelli, ci sono stati almeno tre civili uccisi con un numero imprecisato di feriti a causa del bombardamento di una zona residenziale. Distrutta anche una scuola nella quale, fortunatamente, al momento dell’esplosione non si trovava nessuno. Intanto i cittadini, sgomenti, hanno preso d’assalto negozi e supermarket per accaparrarsi il cibo avendo paura di un vero e proprio bombardamento di larga scala su Donetsk entro breve. I miliziani filorussi si sono ritirati dalle aree dei combattimenti verso il centro cittadino, barricandosi nei palazzi amministrativi in attesa dell’assalto via terra. In base alle ultime notizie sembra che nel corso degli scorsi attacchi sia rimasta uccisa una donna assieme a un bambino di otto anni. Arriva però la risposta dei lavoratori con i minatori del Donbass che hanno annunciato uno sciopero a oltranza e hanno chiesto il ritiro delle forze di sicurezza ucraine, come riferito a Itar-Tass dal Primo Vice Ministro dell’Industria del Carbone della Repubblica Popolare di Donetsk, Konstantin Kuzmin. “I minatori del ‪#‎Donbass‬ hanno annunciato lo sciopero ad oltranza, chiedono la fine dell’operazione militare e il ritiro delle truppe ucraine dal territorio della regione di Donetsk“, ha detto.Secondo Kuzmin, lo sciopero al momento coinvolge la miniera Skochinskiy, la miniera Abakumov, la miniera Chelyuskintsev e la miniera Trudovskaya, alle quali si sono aggiunte due miniere di Makeyevka. “Ci aspettiamo che a breve entrino in sciopero altre miniere”, ha concluso Kuzmin. Tribuno del Popolo 

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