La parete rocciosa di arenaria di Sego Canyon rappresenta una
spettacolare galleria d'arte rupestre dipinta dai nativi americani di
circa 8 mila anni fa. Gli studiosi ortodossi affermano che le
enigmatiche figurine rappresentino entità spirituali percepite in stato
di trance dagli antichi sciamani, mentre i teorici degli antichi
astronauti sono convinti che i petroglifi siano la prova di una visita
aliena nel passato della Terra.
I petroglifi di Sego Canyon sono la testimonianza antichissima della
presenza umana nella regione dello Utah, occupata in un ampio periodo
che va dal 6000 a.C. al 1800 d.C.
Si tratta di una vera e propria galleria di rappresentazioni sacre,
con più di 80 figure inquietanti a grandezza naturale, con occhi
incavati o mancanti e con la frequente assenza di braccia e gambe.
Questo sito impressionante è stato annoverato nel Registro Nazionale
dei luoghi storici degli Stati Uniti, e nonostante le severe leggi sulla
conservazione dei beni archeologici, il sito è stato oggetto di
numerosi atti di vandalismo che minano un così grande tesoro
archeologico.
Il sito presenta tre stili pittorici diversi, rappresentanti di
altrettante culture distinte succedutesi nel tempo, comprendo un arco di
tempo di almeno 8 mila anni.
I pittogrammi di Barrier Canyon (6000 a.C. – 100 a.C.)
Le forme artistiche più antiche appartengono al periodo cosiddetto
arcaico, eseguite tra il 6000 a.C e il 2000 a.C. Si tratta degli esempi
più spettacolari di arte rupestre attribuita ad un popolo arcaico,
probabilmente nomade, di cacciatori-raccoglitori. Non costruivano
strutture abitative permanenti, ma vivevano in caverne e in piccoli
rifugi.
Lo stile artistico di Barrier Canyon consiste solitamente in entità
antropomorfe riprodotte a dimensione naturale. Il segno distintivo di
queste figure è l’assenza di occhi o dalla conformazione oculare
incavata, la mancanza di braccia e strane raffigurazioni simili ad
antenne, orecchini e serpenti stretti nelle mani.
I pittogrammi degli indiani Fremont (600 d.C. – 1250 d.C.)
La cultura Fremont ha prosperato tra il 7° secolo e il 13° secolo
d.C., in contemporanea con la cultura Anasazi della zona di Four
Corners. Come quest’ultima, la cultura Fremont coltivava il mais e
viveva in case scavate nel terreno coperte con strutture in pietra,
lavoravano il vimini e producevano artefatti in ceramica.
I Fremont avevano una struttura sociale complessa, come illustrato
nell’arte da loro incisa sulla roccia, ed erano altamente capaci di
adattarsi alle variazioni estreme del loro ambiente. Certamente, ciò che
li distingue è la loro straordinaria arte rupestre.
La parte superiore del pannello rappresenta le creazioni più antiche.
Le figurine sono dipinte con grandi corpi di forma rettangolare e
piccole teste, simili a quelle prodotte dagli Anasazi.
Le realizzazioni più recenti, invece, sono state intagliate nella
roccia e sembrano sovrapporsi a quelle più antiche. L’impressione è che
gli antichi artisti abbiano voluto circondare le entità sacre più
antiche con scene di vita quotidiana, come la caccia e la vita del
villaggio, come buon auspicio e richiesta di protezione divina.
I petroglifi degli indiani Ute (1300 d.C. – 1880 d.C.)
Si tratta delle ultime realizzazioni petroglifiche prodotte dai
nativi americani, in particolare dal popolo Ute, anch’essi un popolo di
cacciatori-raccoglitori. La datazione recente delle figurine è stata
determinata dalle incisioni che rappresentano uomini a cavallo, chiara
indicazione della presenza dei conquistadores spagnoli.
Sono rappresentate molte altre figure e elementi, utilizzando i
colori rosso e bianco: si notano un bisonte bianco, alcune figure
antropomorfe e grandi cerchi ritenuti essere scudi. Gli indiani Ute
vivevano liberamente in tutto il Colorado occidentale e nello Utah
orientale, fino al 1880 quando furono costretti a riparare nelle riserve
a loro destinate.
Entità spirituali o Antichi Astronauti
I sostenitori della teoria degli Antichi Astronauti
suggeriscono che le enigmatiche figure di Sego Canyon, almeno quelle
più antiche, rappresentino entità extraterrestri che visitarono la Terra
in epoca arcaica. Le caratteristiche anatomiche delle figure indicano
che gli artisti volevano sottolineare il fatto che non si trattava di
esseri umani.
I ricercatori ortodossi, invece, difendono l’ipotesi che si tratti di
entità spirituali percepite dagli sciamani in visioni in stato di
trance. Gli sciamani, con l’aiuto degli spiriti e l’assunzione di
sostanze allucinogene, erano in grado di entrare in comunicazione con il
mondo degli spiriti e dialogare con i “creatori dell’energia”.
“Con l’aiuto degli spiriti guida e delle divinità tutelari, gli
sciamani invocavano la presenza di esseri divini e semi-divini per
chiedere la fertilità della terra e delle donne, l’abbondanza dei
raccolti, il successo nella caccia e la vittoria in battaglia”, scrive
il ricercatori Polly Schaafsma in un documento sulla simbologia
dell’arte rupestre di Barrier Canyon.
Tuttavia, rimangono senza spiegazione le caratteristiche insolite
delle entità raffigurate, come gli occhi assenti, l’assenza di braccia e
gambe e la presenza di antenne sul capo. Facendo riferimento al
fenomeno del Culto del Cargo,
i teorici degli Antichi Astronauti ritengono che non sia improbabile
che i nostri antenati siano entrati in contatto con una civiltà di
viaggiatori extraterrestri e che abbiamo scambiato la loro tecnologia
per magia, fino a considerarli come esseri divini.
È possibile che i petroglifi di Sego Canyon siano l’ennesimo esempio
di questo fenomeno tanto diffuso sul pianeta Terra? Al momento, nessuno
sa con certezza cosa rappresentino le immagini o perché siano state
dipinte. Le misteriose entità di Sego Canyon rimangono ancora un enigma
che potrebbe rimanere insoluto per sempre.
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