Mercati in fibrillazione, speculatori in azione, impennata
degli spread verso nuovi picchi e borse in calo: la giornata odierna,
complice l'inquietudine per l'approssimarsi delle elezioni europee, è
iniziata così, all'insegna di brutti presagi sui mercati finanziari.
Ma con il passare delle ore l'allarme è progressivamente rientrato
per lasciare spazio, a fine contrattazioni, a un clima di maggior
tranquillità. Così come quelli italiani anche tutti i bond dei paesi
dell'Europa 'periferica' hanno oggi registrato forti pressioni, causate
soprattutto, spiegano gli analisti, dai timori che se l'esito delle
prossime elezioni mostrerà un dilagare delle forze anti europee questo
potrebbe far deragliare la ripresa.
L'aumento dello spread si è verificato ''in quasi tutti i Paesi,
anche in Francia'', perché ''c'è un elemento di nervosismo sui mercati
legato alla situazione europea e alle attese dei risultati elettorali''
ha spiegato in un'intervista il ministro dell'Economia Pier Carlo
Padoan. In Italia, in particolare, dopo due giorni di continua tensione,
il differenziale tra il Btp e il decennale tedesco è tornato a
scaldarsi anche questa mattina, arrivando addirittura a toccare i 200
punti base con un rendimento che ha superato il 3,30%. Ma dopo qualche
ora la fiammata è progressivamente rientrata per finire con uno spread a
quota 177,7 punti base in chiusura (rendimento al 3,198%).
Il rialzo dello spread alla vigilia delle elezioni europee non
preoccupa però i banchieri. Il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, ha
spiegato infatti che "la speculazione è strutturale" anche perché "i
grandi flussi finanziari si mettono in movimento in un secondo". Per cui
ha invitato a mantenere "sangue freddo e testa fredda, la ragione non
si stanca di combattere". Ma dal fronte politico da più parti la colpa
della tensione sui titoli di stato è stata attribuita all'inquietudine
per un'eventuale vittoria di Grillo.
Grande volatilità si è registrata oggi anche in Borsa. Non solo a
Milano ma in tutta Europa. Dopo un'apertura all'insegna del calo
generalizzato, i mercati hanno viaggiato per alcune ore senza una
direzione precisa. Ma con gli occhi puntati sugli Usa come fonte di
ispirazione, le piazze finanziarie europee hanno poi invertito tendenza,
trainate dall'ottimismo di Wall Street e dal positivo andamento dei
mutui americani. In chiusura Milano ha portato a casa un +1,06%.
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