La biblioteca del Congresso degli Stati Uniti ha recentemente rilasciato una straordinaria serie di immagini del Stanley R. Mickelsen Safeguard Complex, in Nekoma, North Dakota.
Molte immagini mostrano un edificio a forma di piramide tronca,
simile a quella presente nel retro dello stemma ufficiale degli Stati
Uniti e sul dollaro, innescando una ridda di teorie del complotto.
Le foto sono state scattate dal fotografo Benjamin Halpern. La
piramide è l’edificio di controllo dell’installazione, parte del “Safeguard Program”, un sistema anti-missilistico progettato per difendere gli Stati Uniti da eventuali attacchi sovietici.
Il Safeguard Complex, costruito nel 1975 dal Western Electric e Bell Laboratories, rappresenta l’aspetto operativo del programma.
Realizzato per la modica cifra di 6 miliardi di dollari,
l’installazione di Nekoma è costituita da un sistema di missili
intercettori, un centro di controllo radar a forma di piramide e decine
di silos per missili a testata termonucleare. Il sistema era in grado di
tracciare i missili lanciati dalla Russia ed, eventualmente,
intercettarli e distruggerli.
Tuttavia, a causa del suo immane costo, dei dubbi sulla sua reale
efficacia e il rischio di far esplodere testate nucleari sul proprio
territorio, il programma fu immediatamente chiuso, rimanendo operativo
per poco più di quattro mesi! Oggi è solo un’istallazione
militare-industriale fantasma nel bel mezzo del nulla, “un monumento
alla paura e ignoranza dell’uomo”, come ha scritto qualcuno.
“Molti di siti simili a questo sono stati progettati come parte del Safeguard Program”, scrive il blog di architettura Pruned. “E dopo essere stato in attività per soli 4 mesi, è stata disattivata”. Come è possibile leggere sul sito governativo U.S. General Service Administration, il 25 ottobre del 2012 l’amministrazione americana cercava compratori interessati al complesso.
Certo, quello che l’edificio che fa più impressione del complesso è
la grande piramide di controllo, il centro operativo di tutta la base.
Alcuni ritengono che sia semplicemente ispirata alle strutture
piramidali dell’America precolombiana, come quelle dei Maya a Chichén
Itzá.
Oltre la semplice geometria, la piramide di Nekoma avrebbe una
somiglianza anche funzionale con quella dei Maya, seppure metaforica.
L’antica struttura precolombiana era stata concepita per tracciare gli
eventi celesti e prevederne i movimenti, l’altra è un tempio per
tracciare il percorso dei missili, al fine di diffondere un’allerta
precoce in vista dell’imminente apocalisse termonucleare.
Traiettorie, percorsi, previsioni: entrambe la piramidi, in un certo
senso, sono state concepite per monitorare movimenti celesti di diverso
tipo. Entrambe senza tempo, strane e, apparentemente, non umane, le
quali, agli occhi di sognatori di antiche età dell’oro, sembrano
manufatti spaziali di una civiltà perduta.
Altri invece, ritenendo che essendo ormai palese che le operazioni
militari siano nelle mani della massoneria, e per inciso in quelle degli
Illuminati, la piramide centrale è stata volutamente realizzata per
emulare il simbolo prediletto degli appartenenti alla setta segreta, il
cui emblema compare sia sul retro dello stemma ufficiale degli Stati
Uniti d’America, sia sulla sua valuta cartacea.
In questo senso, l’intera Guerra Fredda sarebbe stata un’immensa
operazione per consentire l’arricchimento delle lobby militari, i
cosiddetti Signori della Guerra, e per tenere i popoli in un continuo
stato di paura, per meglio esercitare il controllo su di essi e
giustificare alcune scelte politiche.
Anche se non fosse questa l’intenzione originaria dei progettisti,
perchè costruire una piramide? Chi ha progettato l’edificio principale
era “uno di loro” o è solo una coincidenza? Chi ha proposto tale forma?
Era soltanto la scelta per una geometria più funzionale? E poi, chi
sapeva che esisteva una base in quel deserto? Non molti, a quanto pare.
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